Da mesi il motociclista si fermava sempre a fare due chiacchiere con la Signorina Giulianini. Da quando l’aveva vista, poi conosciuta, ogni domenica pomeriggio si fermava al bar del paese… [Continua a leggere]
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Il nuovo prete del paese era molto giovane, con i riccioli biondi e la faccia piena di lentiggini. Aveva individuato la Signorina Giulianini – professoressa di lettere alla scuola media,… [Continua a leggere]
Era spettrale la sala d’attesa vuota. Vuoto anche il pronto soccorso, le avevano detto. La folla aveva capito. C’era stato un passaparola vicendevole, più convincente delle parole del Premier. Quella folla che non si fidava dei politici ma si fidava del vicino di casa, alla fine, era stata raggiunta dal buonsenso di qualche amico, da una parola qui e una là. Dalla farmacista che aveva esposto un cartello: Vi portiamo le medicine a casa. Dal fruttivendolo che ne aveva attaccato un altro: Diteci cosa vi serve ve lo allunghiamo noi. Dalla ragazza che aveva appiccicato un foglio nell’atrio del condominio: Non uscite, ci penso io a voi. “Non è vero che non si accorgono mai di niente – notò l’impiegata – si accorgono di chi gli sta vicino” e desiderò essere utile come la farmacista, il fruttivendolo e la ragazza del condominio. Come loro che si offrivano senza un guadagno, senza distinguere tra il malato simpatico e quello antipatico, il cliente generoso e quello tirchio, il vicino gentile e quello insopportabile.
Il Cup aveva cambiato sede. Appena in tempo vista l’emergenza del Coronavirus, pensava l’impiegata andando al lavoro venerdì 6 marzo. Era al sicuro, lei. In via Colombo gli sportelli avevano… [Continua a leggere]
Il mio babbo aveva la bottega nel mezzo del paese. Nel mezzo, non al centro. Un centro vuole lo sviluppo delle case a partire dalla piazza, o dalla chiesa, mentre… [Continua a leggere]