Quel Natale avevano trovato gli stampini a forma di presepe. Avrebbero fatto biscotti di pastafrolla a forma di Gesù con la mangiatoria, Maria, San Giuseppe, bue e asinello, cane e pecorella, angelo e cometa, cammello, magio e palma. In casa Monti-Tedioli i biscotti di Natale erano più tradizionali di Babbo Natale. Più tradizionali di vischio, agrifoglio, regali, biglietti augurali, sms con scritto BUON NATALE! Non erano più tradizionali dell’albero perché si può dire che fossero nati insieme. Quel Natale che mamma sbagliò a comprare l’abete finto e lo prese così grande che non bastavano le decorazioni e allora inventò i biscotti col buco da appendere ai rami, fu così che cominciò. E poi i biscotti che all’inizio erano solo nuda pastafrolla con il passar del tempo si caricarono di decorazioni: scaglie di cioccolato, graniglia, palline colorate, argentate, glassa bianca al limone o ancora al cioccolato. Così belli che ne riempirono scatoline e da quel momento fu il loro regalo di Natale. Biscotti di ogni forma con il buco e il filo dorato a formare un occhiello per appenderli.
Ma il presepe! Nemmeno nei sogni più azzardati avrebbero mai pensato al presepe. Capirono subito che non potevano farci il foro e appenderlo all’albero. Tanto per cominciare per riempire il finto abete ci sarebbero voluti una ventina di Gesù con altrettante Madonne e Santi Giuseppe, mandrie di buoi e stalle di asinelli, branchi di cani pastore, greggi di pecore, schiere di angeli, stelle comete che avrebbero guidato folle di magi con armenti di cammelli su un lungomare di palme. Un’arca di Noè natalizia. No. Il presepe di biscotto era un’altra cosa, andava trattato a parte.
Provarono a metterne uno in ogni stanza della casa, su carta crespa blu e oro. Dopo qualche ora a ogni presepe mancava un pezzo. Qui era sparito il cammello, là la pecora. Qui San Giuseppe, là la mangiatoia. La teglia successiva andava a rimpiazzare i pezzi mancanti, poi restavano sempre dei personaggi in più. Nessuno aveva il coraggio di mangiare la Madonna e il Bambinello. Tutti divoravano angeli, pecore e comete.
L’unica soluzione era impacchettare il presepe e regalarlo. Regalarlo? E a chi? Gli amici aspettavano i biscotti da appendere. Che novità era mai questa? Mica si cambia così una tradizione, solo perché sono arrivati gli stampini nuovi.
Lo avrebbero venduto. In parrocchia, e i soldi sarebbero andati al gruppo anziani. Ma a quanto si vende un presepe? Non a poco, è pur sempre un presepe. Non si può mica svalutare. Nemmeno a molto, sant’Iddio il presepe è per tutti. Facciamo dodici euro. Troppo. Cinque. Troppo poco. Dieci e non se ne parli più. Fu un bell’Avvento. Una teglia di biscotti da appendere all’albero e una per il gruppo anziani. Una per gli amici e una per la parrocchia. Sapevano già cosa voleva dire impastare con la voglia di regalare. Quell’anno impastarono con la voglia di aiutare. Piano piano il Natale tornò a essere quello che è: la festa di chi ha bisogno perché in quel giorno è soccorso, di chi poteva essere solo e invece non lo sarà e non lo sarà mai più: ormai è nato e resterà per sempre, Erode non lo ha avuto. Quel presepe, che non riuscivano a sistemare in casa, andò fuori a forza.
Fino a te che l’hai tra le mani, adesso puoi mangiarlo. Quale pezzo per primo?
“Quell’anno impastarono con la voglia di aiutare ” ….proprio bello Daniela! Grazie e auguri di cuore
found raising natalizio!!!!
Festeggiamo! Il primo pezzo tuo che leggo senza conclusione da intervento di sdc! Quindi accetto mezzo camion (virtuale) di biscotti di Natale. Assortiti, comprensivi di bambinello. Qui non abbiamo remore a mangiarlo in effigie: ci esercitiamo con bambinelli e mangiatoie a grandezza naturale fatti di pasta di mandorle.
Così, come nel refuso del tuo pezzo, anche la mangiatoia si trasforma in [competizione] mangiatoria
Buon Natale Censore lontano… pasta di mandorle dici… anche in Sicilia è Natale e tu sei più buono!!!
Che bel quadro di famiglia, famiglia che ama le tradizioni e che condivide la voglia di aiutare gli altri! Auguri cari ! E grazie di questo ricordo😙
Chiara buon Natale a te… si dice buon Natale perché è davvero una buona cosa!
Wow! Dani! Anche noi da piccole avevamo i biscotti attaccati all’albero….ma alla fine la tristezza di buttare i biscotti che ormai dopo un mese erano polverosi, era troppa …per cui abbiamo sostituito i biscotti con le decorazioni di vetro!
Tutt’ora l’albero della mia famiglia é così..piccole decorazioni di vetro che risalgono all’adolescenza di mia madre! E i biscotti di Natale? C’è li mangiamo! 😋😋❤️